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Per migliorare l’accuratezza diagnostica del psa sono stati proposti diversi parametri alternativi:
Variante del test di PSA per la diagnosi di tumore alla prostata che prevede l’analisi dei livelli di PSA ripetuta nel tempo.
L’aumento annuale di PSA nel sangue è più significativo del singolo valore di PSA per capire se il paziente ha un tumore o un’ipertrofia.
In caso di tumore, l’aumento di PSA è solitamente maggiore di 0.75 ng/mL/anno; in alternativa, c’è un aumento del 20% rispetto ai valori iniziali.
Per questo test è necessario misurare il PSA ogni quattro mesi per almeno un anno, e preferibilmente per diversi anni.
E’ opinione condivisa che le cellule epiteliali della prostata producano PSA libero (fPSA) in maniera diversa in presenza e assenza di tumore e che questo sia alla base dei diversi livelli sierici di fPSA osservati in pazienti con tumore della prostata e ipertrofia benigna. L’uso del fPSA ha migliorato la specificità nell’intervallo 4-10 ng/mL, con una conseguente riduzione del numero di biopsie. Il valore di riferimento di fPSA è ~25%.
Alti livelli di PSA totale associati a bassi livelli di fPSA sono indicatori di tumore alla prostata aggressivo.
Il rapporto PSA libero/totale dovrebbe essere usato quando i valori di PSA sono compresi tra 2.5 e 20 ng/mL – al di fuori di questo intervallo si perde accuratezza diagnostica