dal lunedì al venerdì

segreteria@nicolaghidini.it

Modena | Suzzara | Mantova | Isola d'Elba

Crioconservazione del liquido seminale

Premessa

Alcuni uomini malati di cancro dovranno sottoporsi a trattamenti chemio o radio-terapici potenzialmente in grado di indurre sterilità temporanea o permanente. Altri dovranno affrontare interventi chirurgici che possono alterare i meccanismi dell’eiaculazione (ad esempio prostatectomia radicale, adenomectomia, linfoadenectomia retroperitoneale)
infertilità dott nicola ghidini urologo

La banca del seme offre all’uomo la possibilità di utilizzare i propri spermatozoi in tutte le situazioni che mettono a rischio la sua fertilità, anche solo temporaneamente. La crioconservazione del seme offre alla coppia la possibilità di accedere alle tecniche di fecondazione assistita, e rappresenta per il paziente ancora giovane non solo la speranza di una futura paternità, ma anche un sostegno psicologico per affrontare le varie fasi del trattamento della malattia.

E’ una metodica che permette di preservare la fertilità maschile.

Consiste nel congelamento del liquido seminale a temperatura molto bassa (-196°C), che garantisce la conservazione degli spermatozoi prima di qualsiasi trattamento potenzialmente lesivo sul piano della fertilità. Vengono utilizzate idonee metodologie per esporre gradualmente gli spermatozoi a temperature sempre più basse, impiegando specifiche sostanze che hanno lo scopo di preservarli dallo shock termico. Una volta scongelati, gli spermatozoi avranno la capacità di riprendere la loro funzione ed il loro movimento, e potranno essere utilizzati per tecniche di fecondazione assistita. Il liquido seminale congelato appartiene esclusivamente a colui che l’ha prodotto e non può essere ceduto a nessuno.

La raccolta del liquido seminale verrà eseguita solo dopo una visita andrologica preliminare, che permette il controllo clinico dell’apparato genitale e di fornire ulteriori chiarimenti sulla crioconservazione stessa. Sarà quindi programmato un prelievo di sangue per valutare gli ormoni della sfera riproduttiva e la situazione virologica. Infatti alcuni virus (epatite B e C, l’HIV e il Citomegalovirus) si possono tramettere attraverso l’azoto liquido in cui vengono conservati i campioni seminali, ed è pertanto necessario escludere la presenza di questi virus prima (non oltre 3 mesi) della crioconservazione Nei mesi successivi alle terapie oncologiche è possibile eseguire controlli periodici sulla situazione testicolare e seminale. E’ possibile avere anche una consulenza psico-sessuologica.
Nel caso di un tumore del testicolo, il periodo finestra per depositare il seme è quello che precede l’intervento di asportazione del testicolo. Per tutti i tumori, vale la regola secondo cui il deposito debba essere fatto sempre prima di iniziare qualunque terapia che possa interferire con la produzione degli spermatozoi e con l’integrità del patrimonio genetico. La chemioterapia e la radioterapia infatti, con meccanismi diversi, determinano una frammentazione del DNA spermatico con conseguenti alterazioni cromosomiche e geniche responsabili di aborti e malformazioni fetali.
La raccolta del campione, per ovvi motivi medico-legali, deve essere eseguita direttamente nel centro che provvederà alla crioconservazione. Esistono centri pubblici e privati. Chiedi al tuo medico informazioni su un centro di sua fiducia oppure consulta la pagina https://www.aimac.it/indirizzi-utili-tumore/crioconservazione-del-seme